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2023-03-08 16:19:06 By : Mr. Kevin Fu

Il finalista, Diego Gastaldi, dopo la sua esperienza al noto programma televisivo ha rilasciato alla nostra redazione un’intervista corposa in un noto bar del centro, il Bar Artemisio.  Diego è un ragazzo in sedia a rotelle, purtroppo la sua vita è cambiata per un brutto incidente automobilistico. Nonostante ciò, Diego non si è fermato ed ha superato i suoi limiti facendo molteplici attività e mostrando una grandissima forza di volontà e di adattamento. Le sue parole sono stati molto forti ma ricche di significato e di amore per la vita.

Sono nato nel 1984 in Sardegna, ma sono cresciuto e vivo attualmente qui a Velletri. Sono stato appassionato, sin da bambino, dello sport. Purtroppo la mia vita è cambiata nel 2011, il 23 agosto per via di un incidente automobilistico che mi ha costretto sulla sedia a rotelle. Inizialmente, come puoi immaginare, ero spaesato ma dopo poco ho iniziato di nuovo a fare sport, atletica, e la mia prima medaglia importante l’ho vinta proprio il 23 agosto di 7 anni dopo. Successivamente però lo sport non mi soddisfaceva più, mi sentivo come in una gabbia ed ero sempre stressato. La cosa però che mi è mancata di più negli anni è stato il viaggiare, e quindi ho iniziato a pensare a come fare per potermi spostare con tutti i confort possibili.

L’idea di costruire un furgone, realizzato completamente da te, come ti è venuta?

Inizialmente volevo farmi una roulotte ma non mi conveniva economicamente. Successivamente mi avevano regalato un carrello cabinato, ma anche esso non mi soddisfaceva. Alla fine sono arrivato all’idea del furgone. Come ben sai però, tutti i furgoni normali hanno poco spazio, ed io con la carrozzina non riuscivo ad entrarci. Allora a quel punto, ho comprato un furgone e ci ho cominciato a lavorare io personalmente, mi sono appoggiato ad un’azienda di Cisterna che ha preso a cuore il mio progetto ed a gennaio mi omologherà il furgone. Lo sto costruendo proprio come piace a me, ci ho messo il barbecue, il frigorifero ed invece della rampa, per scendere e salire, ho messo una sorta di braccio che mi aiuta in questi movimenti in modo più rapido. Il furgone è dotato anche di pannelli solari che mi permettono di ricaricare la mia hand bike, essa mi permette di fare salite, discese e addirittura a scalare le montagne o andare sulla sabbia. Ovviamente, oltre a questo, c’è un letto regolabile, il bagno e la cucina in breve è una specie di camper moderno. Sto investendo tanto su questo progetto, in modo di potermi vivere al massimo ogni esperienza che io desideri fare. Ti dico anche che nello sport faccio tutte le discipline possibili, dall’atletica al nuoto fino ad arrivare addirittura al surf e al wakeboard. Quello che voglio fare è far vedere che tutto è possibile, anche se con diverse difficoltà come la mia. Una cosa di cui vado molto fiero è quella di aver fatto tre volte la Spartan Race, insieme alla mia compagna Ludovica.

Come mai hai deciso di partecipare a Tu Si Que Vales?

Mi ha contattato la redazione di Tu Si Que Vales appena ho avuto un grande seguito sui miei canali social. Ho fatto un video che ha raggiunto 3 milioni di visualizzazioni e quasi 50 mila seguaci in circa 20 giorni. Quando sono arrivato li ho scoperto un mondo e di colpo mi sono ritrovato in finale, ho conosciuto persone veramente gentili e che fanno un grande lavoro dietro le quinte e che non sempre viene fatto vedere in TV. Andare in diretta è stato molto emozionante ed ansioso allo stesso livello, quando siamo entrati per la finale mi sono ritrovato tutto il pubblico che mi ha applaudito e li ho capito che il messaggio che volevo far passare era arrivato a tutti.

Continuerai con questo progetto o ne hai già in mente altri?

Ho in programma insieme a Ludovica un viaggio in Sardegna, proprio in questi giorni, dove porterò la mia hand bike, faremo un’escursione sul Gennargentu e addirittura dormire in una grotta. Il prossimo anno invece, dopo l’omologazione del furgone, faremo diversi viaggi. Inizialmente andremo in Sicilia ma anche al nord e per tutta l’Italia e successivamente spostarmi all’estero. Ho in programma di fare qualcosa in Francia e successivamente andare sull’Himalaya. Spero davvero che la mia vita diventa questa e cercherò di far vedere il mio progetto del furgone ovunque.

Cosa ti auguri per il futuro?

In futuro ovviamente vedremo cosa accadrà. Ora sono totalmente concentrato sul furgone. Il progetto che voglio portare avanti è ampio e complesso e mi porterà via tempo. Quello che sicuramente voglio fare è viaggiare il più possibile che, come ti ho detto, è una mia passione ed è quello che più mi è mancato. Le esperienze che farò saranno ovviamente tutte registrate e messo online sui miei canali social, oltre che per ricordo anche per far vedere a tutti che ognuno di noi, se vuole, può sempre superare i propri limiti.

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