L’impresa della manager: traversare l’Africa in solitaria, con una moto elettrica- Corriere.it

2023-03-08 16:18:13 By : Ms. Ally Xu

Non capita tutti i giorni di incontrare una direttrice delle vendite così scrupolosa come Sinje Gottwald (qui il profilo Instagram), motociclista 40enne e responsabile vendite (appunto) per la Cake, colosso scandinavo specializzato nella costruzione di moto e bici elettriche. La bella Sinje, nata in Germania, a Stuttgart, da mamma coreana e papà tedesco, è talmente scrupolosa da aver deciso di provare tutte le caratteristiche e le potenzialità della “Cake Kalk Ap” — una silenziosa due ruote che sembra un giocattolo Lego, con motore elettrico da 11 Kw — compiendo un giro pazzesco: dalla Spagna all’Africa, lungo la costa occidentale.

Sinje Gottwald, direttrice vendite di “Cake”, azienda svedese specializzata nelle due ruote elettriche, ha percorso 13 mila chilometri (dalla Spagna al Sudafrica) a bordo di una “Cake Kalk Ap”, utilizzata anche dai ranger sudafricani contro il bracconaggio

Per 124 giorni in sella a una moto elettrica e portando a termine il giro più lungo in assoluto su una due ruote dotata di questo tipo di motore: ben 13.000 chilometri, senza mai forare e con meno di 140 ricariche elettriche . Un viaggio in solitaria: senza supporto medico o tecnico. Del resto, la coraggiosa centaura non è nuova ad imprese singolari. Prima di quest’avventura aveva compiuto, nel 2017, una circumnavigazione del mondo in solitaria . Ma ci sarebbero anche le cavalcate motociclistiche dall’Europa all’Asia, dal Sud al Nord America, e dal Marocco al Mali.

«La mia Africa»: l’impresa di Sinje

In quest’ultimo viaggio, al di là dell’impresa, alla Gottward interessava soprattutto far conoscere l’Africa, con tutte le sue magiche contraddizioni e il mix di lingue e culture, interagendo con la gente del posto. «Non amo farmi raccontare le cose dagli altri, voglio vederle con i miei occhi per comprenderle meglio. E in questo viaggio in Africa è come se avessi finalmente aperto lo sguardo su un Continente che credevo di conoscere», spiega la motociclista e responsabile vendite di Cake. Ovviamente le incombenze pratiche (i visti d’ingresso da un Paese all’altro e documenti vari) e il suo “Bagaglio a moto”: due batterie per altrettanti caricabatterie, pezzi di ricambio tra cui un controller, display, acceleratore, catena, fusibili, strumenti; e un laptop nel caso fosse stato necessario per il sistema un aggiornamento software o un supporto da remoto. Oltre a fotocamera e oggetti personali.

Neppure una gomma a terra

Il viaggio è iniziato il 14 ottobre dello scorso anno, traghettando dalla Spagna al Marocco, dove, dopo aver fatto sbarcare la sua moto, se l’è dovuta vedere con l’insidiosissima sabbia marocchina, per poi ripercorre, superata la Mauritania e approdata in Senegal, il sentiero della Parigi-Dakar. Dal Gambia è approdata nella Guinea Bissau, dove è riuscita a non far impantanate gli pneumatici della sua Cake Kalk Ap nel fango della giungla . E dopo ancora, Costa d’Avorio, Ghana (attendendo una giornata intera per superare il confine), Camerun e Angola. E finalmente il Sudafrica. Ripensando all’impresa appena realizzata, probabilmente non sarà sembrato vero neppure alla temeraria Sinje di essere riuscita a scendere dalla moto dopo aver semplicemente “perso tempo” per lubrificare al massimo la catena e senza mai aver forato.

Galeotta fu la cena aziendale

Ovunque si recasse, la “Cake Kalk Ap” non passava di certo inosservata. Ma la cosa più paradossale, parlando di Africa e di distese immense naturali, è che ovunque si vada, il problema rimane sempre lo stesso: il traffico. «Dovete credermi, ho attraversato il deserto e la giungla fangosa, ma ho temuto soltanto di essere investita dalle auto che ti sorpassano senza lasciarti libertà di manovra ». Ma per fortuna è andato tutto bene. Anche se l’avventura di Gottwald ha tenuto col fiato sospeso l’intera azienda Cake. «Alla fine del 2021, nel corso di una cena aziendale, quando Sinje mi ha confidato che avrebbe voluto tentare un viaggio in solitaria dalla Spagna al Sudafrica, ho temuto che fosse troppo rischioso» , ricorda Stefan Ytterborn, fondatore e Ceo dell’impresa svedese, pur sapendo benissimo dell’affidabilità meccanica della moto lungo i sentieri africani.

Due ruote silenziose contro il bracconaggio

Del resto, la “Cake Kalk Ap” è una moto realizzata apposta per l’Africa. E le due lettere, “AP”, stanno a significare “Anti-poachers”, contro i bracconieri : questo modello di moto elettrica fa parte, infatti, di un progetto, Electric Bush Bike Anti-Poaching Act destinato a dar man forte alle organizzazioni africane che combattono il fenomeno dell’uccisione di specie a rischio di estinzione. La stessa “Cake Kalk Ap” è il frutto di una collaborazione tra Cake ed il Southern African Wildlife College per dotare i ranger di un mezzo che possa permettere loro di spostasi in modo più silenzioso e discreto rispetto a quando utilizzano moto a benzina . Non solo. La presenza dei pannelli solari permette di ricaricare la moto senza dover richiedere carburante che arriverebbe per mezzo di un elicottero e dunque renderebbe chiaro ai bracconieri che nella zona sono presenti i guardiaparco.

di Milena Gabanelli e Massimo Sideri